In riferimento all’articolo uscito oggi su La Stampa, in cui si parla del “rischio chiusura per i siti di eCommerce con l’approvazione del disegno di legge che prevede una stretta sulla liberalizzazione degli orari dei negozi e 12 chiusure l’anno”, mi preme sottolineare come il settore dell’eCommerce non può essere soggetto ad una regolamentazione in tal senso, poiché per sua natura è un’attività eseguibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Inoltre, sempre per definizione, il commercio elettronico attiene a transazioni che non si svolgono in un punto di vendita fisico, con conseguente impossibilità di applicazione di tale proposta normativa. Qualora il legislatore orientasse la sua proposta con un intento coercitivo nei confronti dei siti di eCommerce, ciò provocherebbe una forte asimmetria competitiva con i siti che hanno sede legale in altri Paesi e che non sono costretti a sottostare a tali imposizioni. Questo andrebbe a penalizzare fortemente le aziende italiane delle realtà eCommerce.
Roberto Liscia,
Presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano