La previsione di crescita delle vendite dai siti italiani per tutto il 2014, secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm–Politecnico di Milano, si attesta intorno al 17%, per un fatturato stimato intorno ai 13,2 miliardi di euro. I comparti maggiormente in crescita rispetto al 2013 sono: l’informatica (+32%), l’editoria (+28%), il grocery (+23%), l’abbigliamento (+21%) e il turismo (+11%). In crescita del 21% l’export, composto per il 33% dall’abbigliamento e per il 54% dal turismo, per un valore totale di oltre 2 miliardi di euro.
Il 2013 si chiude con la crescita record del mobile commerce a quota 637 milioni di €, mentre nel 2014 si prevede un’ulteriore crescita dell’85% che porterà questo canale a superare il miliardo di euro.
Nel 2014 gli acquisti effettuati tramite smartphone e tablet raggiungeranno il 19% del totale eCommerce.
Smartphone e tablet abbassano le barriere d’accesso all’eCommerce e gli eShopper diventano 16 milioni. Anche la forbice tra l’intenzione di acquisto online e il completamento dell’acquisto si riduce: l’indagine Net Retail promossa e realizzata da Netcomm ha mostrato che oltre il 10% dei 700 miliardi di acquisti complessivi nel retail è deciso informandosi sul web
Il trend positivo d’incremento a doppia cifra che l’eCommerce sta registrando in Italia dal 2010 viene ulteriormente confermato: nel 2014 l’eCommerce registrerà un’ulteriore crescita del 17% che porterà il mercato a un valore totale di 13,2 miliardi di euro. Il Mobile Commerce si conferma tra i principali fattori trainanti l’eCommerce in Italia: gli acquisti tramite smartphone crescono del 289% nel 2013 e stanno registrando un’ulteriore crescita dell’85% nel 2014, passando così in due anni da un valore di 164 milioni a 1,2 miliardi di €.
Questi sono solo alcuni dei dati salienti presentati nel corso della nona edizione del Netcomm eCommerce Forum 2014, alla presenza di oltre 3.500 invitati, tra aziende, professionisti e giornalisti, “e proprio questo riscontro mostra come l’eCommerce sia sempre più percepito dalle aziende come un canale necessario per l’espansione del proprio business”, sottolinea in apertura Roberto Liscia, Presidente di Netcomm- Consorzio del Commercio Elettronico Italiano. Lo attesta l’andamento del fatturato complessivo (+20% all’anno negli ultimi anni) e stimato oltre i 13 miliardi di euro per il 2014, congiuntamente all’impennata del numero di acquirenti online italiani che sono passati in tre anni da 9 a 16 milioni. Stiamo, finalmente, assistendo a un forte interesse delle imprese, in particolare del Made in Italy e della grande distribuzione, che si sono rese conto delle grandi opportunità che il digitale può offrire in un momento in cui i fattori recessivi stanno mettendo in discussione i modelli di business e di vendita tradizionali. Molti progetti sono in fase di avvio in settori che finora erano rimasti indecisi senza intervenire con strategie di sviluppo innovativo. In particolare, vale la pena di sottolineare che oltre all’abbigliamento, che è stato sicuramente il motore dello sviluppo degli ultimi anni, anche il food e l’arredamento hanno cominciato il loro percorso. Si tratta – continua Roberto Liscia – di quei settori che hanno capito l’importanza di raggiungere quei 2 miliardi di cittadini del mondo digitale che cercano prodotti di qualità e che sempre di più vogliono andare alla fonte, superando tutti i processi di intermediazione a scarso valore aggiunto. Già nel 2013 le vendite all’estero sono cresciute del 28% raggiungendo la ragguardevole cifra di 2 miliardi di euro, grazie proprio alla spinta dell’abbigliamento e del turismo. È prevedibile che nel 2014 si verifichi un incremento analogo. Questo avviene per effetto dell’offerta sempre più ampia di prodotti disponibili online e per lo sviluppo dei marketplace internazionali, che sempre più consentono ai prodotti di punta del nostro export di raggiungere i mercati di tutto il mondo”.
“In Italia la penetrazione dell’eCommerce sul totale del mercato retail sta crescendo e passa dal 3 al 3,6% nell’ultimo anno”, afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – Politecnico di Milano. “Rimane ancora limitata rispetto a quella di altri Paesi Europei con una più lunga tradizione di eCommerce, ma è supportata da un tasso di crescita dell’eCommerce importante. In Francia, il tasso di penetrazione dell’eCommerce si conferma in fati al 6,1%, in Germania tocca 8,5% e in UK il 15%; oltreoceano, invece, si attesta negli usa all’11%. Tuttavia nei paesi in cui l’eCommerce ha raggiunto una maggiore maturità, la crescita è compresa tra il 10% (USA, Germania, Francia) e l’11% UK, mentre in Italia tocca il 18%. La crescita impetuosa del Mobile Commerce risulta determinate in questo incremento: le vendite mediante smartphone sfonderanno il tetto del miliardo di euro e, assieme a quelle dei tablet, supereranno complessivamente i 2,5 miliardi. Attraverso questi device passa il 19% del mercato eCommerce. Parallelamente, le strategie multicanale, che prevedono l’utilizzo congiunto e integrato di canale fisico e canale online anche attraverso Smartphone e Tablet, hanno portato molti benefici: maggiore efficacia nel trasferimento delle informazioni grazie all’Infocommerce, incremento nell’efficienza dei processi di punto vendita mediante il “Prenota online e ritira in negozio” e miglioramento del servizio al cliente con l’acquisto online e l’assistenza in-store.
Tutti i principali comparti beneficiano della crescita generale. Tra i prodotti, l’Informatica fa registrare l’incremento più elevato (+32%), seguita a ruota dall’Editoria che balza in avanti del 28%.
Il Grocery conferma un trend rilevante di crescita e dopo il +11% nel 2013, fa segnare nel 2014 un +23%. L’abbigliamento si conferma come uno dei settori più costanti con un +21%.
Le vendite di servizi continuano a crescere ma sotto la media del mercato: +11% per Turismo e +2% per le Assicurazioni grazie agli operatori del trasporto aereo e dei portali di hotel nel primo caso e alle prestazioni positive di tutti i principali operatori del mercato (soprattutto compagnie dirette), nel secondo.
“I servizi pesano comunque per il 62% delle vendite”, aggiunge Riccardo Mangiaracina, Responsabile Osservatorio eCommerce B2c Netcomm del Politecnico di Milano. “Il Turismo ha una quota di mercato nell’eCommerce pari al 41%, le Assicurazioni arrivano al 8%; i prodotti, invece conquistano il 38% delle vendite: l’Abbigliamento ottiene una quota pari al 14%, Informatica ed elettronica raggiungono il 12%, l’Editoria il 3%, Grocery l’1%, altri comparti, incluso il c2c, il 21%. La situazione italiana si conferma quindi peculiare rispetto a quella dei principali mercati stranieri, dove il peso dei prodotti prevale su quello dei servizi, con valori compresi tra il 65 e l’80%, anche se progressivamente il peso dei prodotti sta aumentando”.
Turismo e abbigliamento si confermano inoltre i due comparti con cui l’eCommerce italiano si afferma nel mondo: rappresentano rispettivamente il 54% e il 33% dell’export, che cresce del 21% nel 2014 e arriva a toccare una quota prossima ai 2,5 miliardi di €.
“La stabile crescita a doppia cifra dell’eCommerce mostra come le aziende italiane stiano adottando sempre più una strategia multicanale, vero fattore chiave che può consentire all’eCommerce B2c di raggiungere in Italia valori comparabili a quelli dei mercati esteri”, afferma Roberto Liscia, Presidente di Netcomm- Consorzio del Commercio Elettronico Italiano.“Il ritardo, malgrado i fattori positivi che stiamo osservando, però, rimane e l’Italia è ultima in quasi tutte le classifiche su tutti i fattori che condizionano lo sviluppo. Le imprese che vendono online sono solo il 4% del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti necessari sono ancora un interrogativo non risolto. I servizi digitali della pubblica amministrazione sono pochi, frammentati e di difficile accesso e soprattutto una fetta ancora consistente di italiani ha ancora paura ad effettuare acquisti on line. È evidente che in questo quadro la dimensione delle imprese diventa un fattore abilitante. Nonostante che in Italia le prime 200 imprese web abbiano una quota di mercato superiore al 70%, poche sono le imprese italiane che competono sul mercato internazionale online e il nostro Paese è, di fatto, assente nella competizione internazionale. Stiamo perdendo competitività a livello globale e non riusciamo a sfruttare il potenziale del Made in Italy che potrebbe trovare più facilmente sbocchi su questi mercati. Si prevede che nel 2018 le vendite cross country, nel mondo, raggiungeranno i 307 miliardi di dollari, coinvolgendo oltre 130 milioni di acquirenti. Ovvero eShopper evoluti di cui le nostre imprese dovranno saper intercettare bisogni e richieste, perché la via digitale è ormai connaturata ai nostri tempi e nel Net Retail che stiamo osservando è divenuta imprescindibile. ”