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Nel 2021, l’e-commerce in Europa è cresciuto del 13%, raggiungendo i 718 miliardi di euro. Il tasso di crescita è rimasto stabile, registrando un lieve aumento rispetto al 2020. I dati sul fatturato B2C del 2021 mostrano che l’e-commerce è in continua crescita, nonostante la revoca delle chiusure e la possibilità per i consumatori di tornare a visitare i negozi fisici. È quanto emerge dallo European E-Commerce Report 2022[1].

Dopo il picco della pandemia causata dal COVID-19, l’e-commerce si è ancor più radicato nell’economia e nella società, sviluppando due tendenze. Da un lato, la normalizzazione e la stabilizzazione delle vendite rispetto all’eccezionale anno precedente: l’e-commerce ha continuato a crescere nel 2021 e si prevede che lo farà anche nel 2022, con un tasso di crescita che si sta lentamente stabilizzando. Dall’altra parte, il rapporto evidenzia che i consumatori hanno un atteggiamento più attento e consapevole durante l’acquisto. Gli effetti della guerra in Ucraina, l’inflazione, l’interruzione delle catene di approvvigionamento globali e un generale senso di incertezza stanno riportando i dati di crescita ai livelli pre-pandemici. Tuttavia, il fatto che le vendite e-commerce abbiano subito solo un piccolo calo dimostra che questo settore è diventato indispensabile. Inoltre, l’industria dei servizi online, come il turismo digitale, gli eventi e la biglietteria, ha registrato una ripresa costante durante lo scorso anno.

Panoramica e-commerce per Regione

L’Europa occidentale è di gran lunga la regione più forte in termini di fatturato e-commerce B2C, con il 63% del fatturato totale per il 2021. L’Europa meridionale segue al secondo posto con appena il 16% del fatturato totale, mentre l’Europa centrale e l’Europa settentrionale si collocano al terzo e quarto posto (rispettivamente 10% e 9%) e l’Europa orientale (2%) all’ultimo posto. In base ai dati sul 2021, l’Europa occidentale ha registrato 450 miliardi di euro in transazioni online, l’Europa meridionale 118 miliardi di euro e l’Europa centrale 70 miliardi di euro. L’Europa settentrionale si colloca subito dopo l’Europa centrale con 67 miliardi di euro, seguita dall’Europa orientale con un fatturato di 14 miliardi di euro.

Altri risultati chiave mostrano che, nel 2021, il 73% della popolazione europea ha acquistato online, in calo rispetto al 74% del 2020. Sebbene questo dato rifletta un leggero calo degli acquisti online dopo la pandemia, diverse associazioni nazionali di e-commerce hanno commentato che la diminuzione è inferiore alle aspettative e alcune hanno segnalato un aumento degli acquisti online nel loro mercato specifico.

Per la prima volta, l’Europa settentrionale ha la quota più alta di acquirenti online, con l’86% degli utenti di Internet che hanno fatto acquisti online nel 2021. L’Europa settentrionale è seguita dall’Europa occidentale con l’84% e dall’Europa centrale con il 75%. L’Europa dell’Est, che comprende un numero significativo di Paesi al di fuori dell’Unione Europea, conta solo il 46% degli utenti digitali che hanno acquistato online nel 2021.

Gli sviluppi recenti in termini di legislazione europea del mercato e-commerce e l’attuale conflitto in Ucraina stanno avendo e avranno un impatto importante. In Italia, infatti, la legislazione applicata al settore è quasi interamente di derivazione europea – ponendo quindi un tema di recepimento delle leggi – e l’esportazione è sempre stata una pietra miliare per le aziende italiane. Il mercato russo, in particolare, è uno dei più importanti per settori come moda e alimentare, per cui ci aspettiamo circa 700-800 milioni di euro in mancate vendite. Al di là dell’export, negli ultimi anni l’acquisto online è diventato un fenomeno di massa: nonostante la riapertura dei negozi dopo i lockdown, l’apprezzamento dei canali digitali è rimasto stabile nel 2022 rispetto al 2021 e gli acquirenti online sono arrivati a 33,3 milioni, più di un italiano su tre. Per questo motivo, le aziende italiane stanno adottando un approccio multicanale e stringendo partnership strategiche con e-retailer e marketplace. Questa economia collaborativa è particolarmente importante in Italia, poiché sta aprendo anche nuovi mercati per le piccole e medie imprese e offrendo tecnologie avanzate a prezzi accessibili in tutte le aree del business, come marketing, pagamenti, logistica e customer care. Si crea così un sistema di mutuo beneficio in cui l’online promuove anche le vendite offline e permette una maggiore personalizzazione dell’esperienza di acquisto.

Se sei socio di Netcomm scarica il report completo: https://www.consorzionetcomm.it/download/european-e-commerce-report-2022/

Altrimenti scarica la versione Light del report: https://www.consorzionetcomm.it/download/european-e-commerce-report-2022-versione-light/

 

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[1] Il report è stato redatto dal Centre for Market Insights dell’Università di Scienze Applicate di Amsterdam e pubblicato il 28 giugno 2022 da Ecommerce Europe ed EuroCommerce.