È indubbio che il sistema distributivo ha vissuto, almeno negli ultimi 25 anni, una vera e propria rivoluzione. Al punto che oggi, non solo l’integrazione tra fisico e digitale sta procedendo in modo spedito, ma la rete del valore dell’eCommerce e del digital retail italiano genera ricavi per circa 58,6 miliardi di euro[1]. Questo significa che il comparto occupa il terzo posto tra le 99 attività economiche italiane per incidenza sul fatturato del settore privato in Italia e ha un impatto del 19,2% sulla crescita di fatturato del totale delle attività economiche italiane.
Ma cosa possiamo verosimilmente attenderci per i prossimi mesi? Secondo una recente ricerca di Netcomm in collaborazione con Statista[2], due terzi della popolazione italiana comprerà (anche) online nel 2023: un importante balzo in avanti verso l’allineamento con le altre potenze europee che porta il nostro Paese a posizionarsi al 4° posto in Europa per diffusione dell’eCommerce.
Ragioni queste, più che sufficienti per suggerire al settore di investire da 155 miliardi di euro (scenario conservativo) a 230 miliardi di euro (scenario ambizioso), in nuove tecnologie, in nuove competenze, nell’adeguamento dei modelli di business e dei processi. Parliamo di investimenti che rappresentano l’equivalente dello 0,4-0,6% del fatturato annuo, ma che si riflettono in primis sul nuovo consumatore digitale, domestico e globale. Un pubblico che è più che mai capace di mettere pressione sull’intera filiera dell’eCommerce, in tutte le possibili merceologie oggetto dei suoi acquisti, che spesso avvengono tra live streaming e dirette social.
D’altra parte, se un grande salto di qualità nei consumi si è avuto proprio con l’avvento dello smartphone, che oggi è lo strumento con cui si fanno più di metà degli acquisti, il nostro sguardo dovrà essere teso e puntato – come sempre – sulle prossime frontiere dell’innovazione.
Proprio la Virtual e l’Augmented Reality, con i primi passi verso il Metaverso, hanno cominciato ad attrarre i brand, che si stanno affacciando con la loro presenza e i primi negozi dedicati. Mondi immersivi, che si suppone attireranno l’attenzione e i consumi delle generazioni (Alpha e Zeta), bene immersi nel web 3.0, e forse più complicati da capire rispetto ai precedenti cluster di consumo (Millennial, Boomer e Generazione Y).
Va anche detto che un ruolo fondamentale nel futuro del retail sarà sempre giocato dalla capacità di integrare al meglio canali digitali e fisici, in un’ottica omnicanale vincente. Lo hanno evidenziato anche i vari lockdown imposti dalla pandemia: appena possibile le persone sono tornate nei punti vendita per vivere una reale shopping experience, che, però, dovrà modificarsi profondamente per adeguarsi ai nuovi comportamenti digitali del consumatore. Elementi questi che mostrano come sia più che mai giunta l’ora di abbandonare la visione tipicamente dualistica che vede in contrasto online e fisico; grandi piattaforme e piccole e medie imprese. Il commercio digitale è un ecosistema a tutti gli effetti, e come tale va concepito, in un’ottica di sinergia e collaborazione tra gli attori che operano in questo mercato.
Concludo nel riaffermare una considerazione che dovrebbe, dopo così tanti lustri nell’evoluzione del nostro eCommerce, risultare ormai data per acquisita: è proprio attraverso i canali digitali che si possono raggiungere online i consumatori di tutto il mondo. Pertanto, gli spazi di sviluppo per le aziende italiane sono sempre molto promettenti e ampi, come osserva anche l’ICE[3]. Infatti, la vendita online diretta delle nostre PMI sui mercati esteri rappresenta ancora percentuali minime intorno al 5%, ma pensando che al mondo ci sono oltre due miliardi di potenziali clienti online, è chiaro che possiamo e dobbiamo fare molto di più. E i settori in cui il digital export italiano deve scalare posizioni e ambire a migliorare le sue performance possono essere proprio l’abbigliamento e il fashion, l’arredamento e il design, la cosmetica e il food.
Salutiamo dunque questo 2022, certo non privo di incertezze, per augurarci un 2023 costellato di iniziative, progetti concreti e sinergie in grado di mettere tutti gli attori del digital retail nelle condizioni di poter continuare a creare valore per il nostro Paese.
Roberto Liscia
Presidente di Netcomm
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[1] Il Ruolo e il Contributo dell’E-commerce e del Digital Retail alla Crescita e alla Trasformazione Digitale. Uno studio di The European House – Ambrosetti per Netcomm
[2] Multichannel Customer Journey in Italy. Uno studio di Netcomm in collaborazione con Statista
[3] Analisi e indagini condotte dall’Agenzia ICE: ice.it/it/studi-e-rapporti/studi-sulle-commerce