Secondo appuntamento della nostra rubrica interamente dedicata al digit export, dove andremo ad approfondire, attraverso consigli e tips pratiche, le caratteristiche dei mercati transfrontalieri.
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Oggi voliamo in Canada, un mercato, dal punto di vista strategico, estremamente interessante per le aziende nostrane. Tale affermazione trova conferma nella situazione economica del Paese, che potremmo definire favorevole, pur considerata la contrazione e le interruzioni degli scambi commerciali riscontrati a livello globale.
Per meglio fotografare il contesto in oggetto, partiamo da una prima domanda: come viene considerata l’Italia in Canada?
Lo stivale gode di un’ottima reputazione, in particolare nei settori che tipicamente l’hanno contraddistinta nel mondo, quali moda, design, e agroalimentare. Apprezzamenti anche per il settore delle infrastrutture, di prodotti tecnologici e dell’energia. A convalidare quanto appena detto, i valori di esportazione registrati negli ultimi anni. I dati dell’Agenzia Nazionale di Statistica canadese, Statistics Canada, mostrano che nel 2020 l’Italia si è confermato il settimo Paese fornitore in assoluto, secondo a livello europeo, subito dopo la Germania. Questo primo dato ci dimostra come il Canada sia a tutti gli effetti un mercato appetibile per le aziende italiane. Cerchiamo di andare più nel dettaglio.
Come anticipato precedentemente, a causa della pandemia, si è assistito ad un rallentamento dei traffici transfrontalieri; tuttavia quello italiano è stato il calo più moderato tra tutti i principali partner commerciali del Canada, subito dopo la Cina e la Corea del Sud. Inoltre, confrontando i valori nell’arco temporale gennaio-giugno 2020 con quelli registrati nello stesso intervallo quest’anno, notiamo una variazione percentuale del +15,3%, per un totale di 2.263,54 milioni di euro generati. Altro elemento che ci fa ben sperare, sono le previsioni per il 2021, le quali sottolineano un trend di crescita positivo e continuativo.
Ciononostante, per gli imprenditori italiani risulta ancora necessaria una maggiore attenzione e preparazione nell’identificare il giusto approccio al mercato e alla delivery dei prodotti. Prima di tutto, è fondamentale ricordare l’alto sviluppo e l’elevato livello tecnologico del Paese, che, proprio in virtù di queste sue caratteristiche, attira l’attenzione di molti player e country stranieri. Conseguenza a questo fenomeno? Una concorrenza aggressiva.
Opportuno, dunque, studiarne le peculiarità attraverso un’attenta analisi sia a livello culturale, che fiscale. Partiamo con alcuni consigli pratici di carattere generale.
- È necessario procedere con un approccio più cautelativo, concentrandosi inizialmente su una o poche più province/ aree urbane. La popolazione canadese potrebbe sembrare, in prima battuta, omogenea, ma in realtà è estremamente variegata. Per esempio, Vancouver ha un’alta percentuale di abitanti asiatici, particolarmente attenti ai vari aspetti salutari. Le aziende italiane specializzate nei prodotti bio potrebbero dunque convergere i propri sforzi direttamente su questa tipologia di target audience.
- Conoscere la propria audience: questo passaggio è essenziale, e permette di identificare i migliori tool social per entrare in contatto e fidelizzare un bacino utenze in-target.
- Trovare il partner distributivo corretto. Una volta definiti i propri obiettivi e costruito un business plan efficace, occorrerà identificare i giusti interlocutori che possano rispondere alle proprie esigenze.
Accordo CETA tra UE e Canada
Altro punto di grande rilevanza, conoscere le caratteristiche in ambito fiscale, commerciale. A partire da settembre 2017, è entrato in vigore il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), un accordo commerciale di libero scambio tra Unione europea e Canada, che mira a incrementare il commercio e a supportare la crescita e l’occupazione.
Questo accordo consente di eliminare circa il 98% dei dazi sulle importazioni di prodotti originari dell’Unione europea o del Canada. Vengono semplificate e rese meno onerose le importazioni e le esportazioni con una semplice dichiarazione da aggiungere alla fattura commerciale.
Per mezzo di questo accordo, le aziende dell’Unione europea e del Canada possono lavorare insieme più facilmente, in quanto i certificati di conformità e molte qualifiche professionali vengono riconosciute in entrambi i Paesi.
L’Accordo, oltre alla liberalizzazione pressoché totale delle linee tariffarie, prevede misure quali l’apertura degli appalti pubblici canadesi alle imprese europee, la protezione di una serie di indicazioni geografiche, ed un trattamento privilegiato in materia di investimenti. Un ulteriore passo in materia di apertura al commercio internazionale, è stato compiuto nel 2018, con l’entrata in vigore del CPTPP “Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership”, concluso tra 11 Paesi dell’area del Pacifico.
Ora, una prima panoramica dei consumatori canadesi
Appurate tutte queste informazioni, resta da chiarificare chi siano i potenziali consumatori canadesi. Primo quesito a cui cercheremo di dare una risposta: sono abituati ad utilizzare internet?
La popolazione canadese ha superato i 37 milioni di abitanti. Di questi, quasi la totalità, nello specifico 37.14 milioni, si connette dal proprio smartphone; oltre 35 milioni utilizzano Internet, e 32 milioni hanno un account social.
Proprio in merito all’ultimo dato riportato, è opportuno fare una breve considerazione. Negli ultimi due anni, un numero piuttosto considerevole di utenti canadesi ha aperto un proprio profilo social. La crescita raggiunta nel 2020 è di 2,4 milioni di consumatori, l’equivalente dell’8%. Ciò che colpisce, inoltre, è il tempo speso da parte degli stessi sul web: 6 ore e 26 minuti. Porgendo il nostro sguardo ai social network, circa un’1 ora e 46 minuti viene occupata dai social media.
Dovendo, dunque, tirare le conclusioni di questa prima riflessione, possiamo affermare che:
- Il 98% della popolazione utilizza ed accede ad internet;
- Il bacino di potenziali consumatori canadesi risulta altamente digitalizzato e abituato all’utilizzo quotidiano di questi canali.
- A variare non sono solo le abitudini della popolazione, ma anche i loro
I consumatori canadesi, infatti, stanno vivendo un’evoluzione nelle modalità di ricerca di nuovi brand o prodotti.
Sempre secondo il rapporto We Are social, il 64% degli utenti di età compresa tra 16 e 64 anni utilizza un motore di ricerca convenzionale per ricercare i marchi, mentre il 32% cerca informazioni direttamente sui social media.
Ma quali sono quelli più utilizzati? Guardiamo insieme il grafico qui di seguito:
Alcuni nomi sono, per così dire, meno popolari rispetto ad altri. È il caso di Reddit, un sito Internet di social news, intrattenimento e forum, dove gli utenti registrati (chiamati redditor) possono pubblicare contenuti sotto forma di post testuali o di collegamenti ipertestuali. Il Canada è uno dei mercati esteri più importanti di Reddit. Gli utenti trascorrono molto tempo sulla piattaforma (circa 31 minuti).
E l’e-commerce?
Uno dei paesi più sofisticati per lo shopping online, è il Canada. Dominato dalle grandi società di e-commerce americane, ha comunque uno spazio digitale per alcuni player locali con un punto d’appoggio consolidato. In termini di qualità potremmo paragonare il mercato e-commerce canadese con quello degli Stati Uniti, ricordandoci le enormi differenze che sussistono sia nelle dimensioni del target audience, che nelle abitudini e peculiarità.
Qualche numero alla mano: sono 26.07 milioni i consumatori canadesi che acquistano online. Il valore di affari è di 29.90 miliardi di dollari, una crescita del +18,2%. Inoltre, nel 2020, più di 2 miliardi di persone hanno acquistato online. Questo fenomeno ha subito una forte accelerazione come conseguenza del Covid-19.
Oltre a i ben noti giganti mondiali quali Amazon, con circa 181 milioni di visite al mese, Walmart e Ebay, in Canada spiccano altri marketplace come:
- Canadian Tire: una società proprietaria di catene di negozi al dettaglio a marchio proprio. Attraverso il suo negozio di e-commerce, Canadian Tire vende un’ampia gamma di prodotti automobilistici, hardware, sportivi e per il tempo libero, prodotti per la casa, giocattoli e prodotti alimentari, classificandosi al secondo posto come e-commerce più utilizzato nel 2021.
- Etsy, il marketplace dedicato al vintage e all’artigianato, disponibile in ben 17 Paesi dove raggiunge circa 30 milioni di consumatori all’anno.
- Home Depot Canada: la più grande azienda di vendita al dettaglio di hardware e articoli per la casa negli Stati Uniti, che opera anche in Canada e Messico. Nei suoi negozi fisici e nel negozio online, Home Depot vende strumenti, prodotti per l’edilizia, mobili per la casa e il giardino e servizi associati.
- Newegg, un marketplace specializzato in prodotti di elettronica che vende in 50 Paesi, con un totale di traffico stimato sui 2,95 milioni di visite
- Hudson’s Buy: nota anche come The Bay, è una catena di grandi magazzini in Canada e nei Paesi Bassi. Si sviluppa in un secondo momento sull’online e vende abbigliamento, accessori e articoli per la casa di fascia alta ai clienti digitali canadesi.
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