Stante l’avvicinarsi del 29 marzo 2019, data in cui dovrebbe essere attuato l’effettivo distacco del Regno Unito dall’Unione Europea, l’attuale mancanza di un accordo tra le Parti – ed in particolare la mancanza di regole certe da applicarsi – preoccupa i mercati e gli operatori per il concreto rischio di gravi ripercussioni sull’economia Europea e Britannica.
Netcomm unitamente ad Ecommerce Europe ed alle altre associazioni europee del commercio elettronico si sono attivate da tempo per approfondire il tema Brexit analizzando i possibili scenari.
Riportiamo in allegato la lettera congiunta predisposta dalle nostre associazioni – che vuole essere un vero e proprio manifesto – sensibilizzando il legislatore europeo e le autorità Britanniche sulle possibili conseguenze di un mancato accordo al fine di scongiurare gravi danni all’economia europea.
Il Regno Unito rappresenta da sempre il mercato trainante del commercio elettronico europeo in termini di fatturato, volume d’affari e flussi di merce oltre ad essere innovatore e promotore dei servizi digitali nell’area del Mercato Unico.
L’attuale mancanza di norme certe che regolino il flusso degli scambi commerciali determina, come anzidetto, uno stato di incertezza per gli operatori sul prossimo futuro.
Tra i vari, i settori più colpiti nell’immediato sarebbero senza dubbio quello logistico e quello doganale.
Come noto, in caso di accordo è previsto un breve periodo transitorio (sino al 31.12.2020) durante il quale il Regno Unito verrebbe considerato ancora come parte del Mercato Unico con conseguente applicazione delle medesime regole ad oggi esistenti, sotto il profilo doganale.
Diversamente, l’assenza di un accordo e di una chiara regolamentazione potrà comportare l’immediata uscita del Regno Unito dall’Unione il quale diverrebbe a tutti gli effetti un Paese Terzo (Extra-UE), con l’applicazione degli obblighi e delle procedure doganali (e non doganali) applicabili alle merci provenienti da aree Extra-UE, con possibili blocchi doganali per le difficoltà di gestione delle merci, oltre a evidenti incrementi in termini di tassazione.
In particolare, in caso di NO-Deal (ovvero di mancato accordo tra le Parti) le possibili conseguenze per gli e-commerce europei che spediscono prodotti a consumatori situati nel Regno Unito sarebbero le seguenti:
- le spedizioni e-commerce dall’Unione Europea verso il Regno Unito saranno generalmente soggette a dazi doganali e IVA all’importazione nel Regno Unito, considerando l’assenza di un accordo di libero scambio tra UE e UK (fino ad oggi superfluo, stante proprio la partecipazione del Regno Unito all’UE);
- non si applicheranno franchigie a fini IVA o di dazi doganali per i colli di modico valore;
- per determinare i dazi doganali applicabili in entrata nel Regno Unito, si considereranno i dazi applicabili per le MFN (most favoured nations) della World Trade Organization;
- per le spedizioni fino ad un valore individuale di £135 provenienti dall’UE, gli e-commerce europei identificati a fini IVA in UK potranno continuare a dichiarare e versare l’IVA periodicamente attraverso un apposito portale, sebbene manchino ancora dettagli al riguardo in termini di scadenze ed operabilità del portale;
- per le spedizioni di valore superiore a £135 provenienti dall’UE, l’IVA sarà invece da assolversi in dogana UK, come avviene attualmente per le spedizioni provenienti da territorio extra-UE; da valutare, pertanto, la formula Delivered Duty Payd c.d. clausola DDP che sta ad indicare che trattasi di un bene, appunto, sdoganato presso un luogo definito relativamente alle spedizioni a clienti britannici;
- indipendentemente dalle evoluzioni relative al Brexit, per le vendite attraverso marketplace (e.g., Amazon, Ebay, etc.) è verosimile l’introduzione di un sistema di prelievo dell’IVA da parte del marketplace nel caso di vendita ad opera di merchant non stabilito nel Regno Unito; non è ancora stata approvata la riforma, per cui si tratterà di modifiche successive nel tempo.
Netcomm continuerà a monitorare gli sviluppi ed a supportare tutte le iniziative che possano contribuire al raggiungimento di una soluzione che sia il più possibile sostenibile e sodisfacente per le Parti coinvolte. Auspichiamo di potervi inviare ulteriori aggiornamenti a breve.
Si ringraziano Taxmen ed Ecommerce Europe per la collaborazione